lunedì 13 aprile 2009

La scienza si «sposa» con l'archeologia in Puglia

Un gruppo di geologi di Ferrara ad Altamura per fare analisi con il georadar. Sotto osservazione la cava dei dinosauri e il microclima del Pulo

di ONOFRIO BRUNO

ALTAMURA - La Murgia si conferma una pagina di storia antica a cielo aperto. In questi giorni un’équipe di studiosi di Ferrara sta effettuando dei rilievi con il georadar sulla roccia affiorante nella cava delle orme dei dinosauri, mentre a maggio cattedratici dell’Università di Vienna effettueranno degli studi sul microclima nel Pulo. Con la scoperta delle orme di dinosauri ad Altamura il territorio murgiano si è rivelato per studiosi e scienziati uno straordinario libro aperto sulla paleogeografia dell’area mediterranea. Come affermano i paleontologi e gli ichnologi (studiosi di impronte) la scoperta della cava in contrada Pontrelli ad Altamura è la più importante e meglio conservata in Italia ed in Europa.Gli studi hanno accertato che sono presenti circa 25mila o 30mila impronte del Cretacico, precisamente del Santoniano, collocabili tra gli 83,5 e gli 85,8 milioni di anni fa. Un giacimento enorme. Sulla paleosuperficie sono presenti prevalentemente impronte di dinosauri erbivori «Ornitopodi», con orme tridattili, a tre dita. E per questa ragione il sito è inserito nella lista di pre-candidature dell’Unesco, l’organizzazione dell’Onu che tutela il patrimonio dell’umanità. Quest’anno ricorrono i dieci anni della scoperta. Però è chiusa al pubblico e non è fruibile. Anche gli studi sono interrotti. E le orme sono esposte alle intemperie atmosferiche.E’ quindi una novità che in questi giorni dei geologi di una società di Ferrara, autorizzati dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Puglia e sotto la supervisione del Museo archeologico, stiano effettuando degli studi sulle applicazioni del georadar. Le attività non riguardano la paleosuperficie bensì la roccia per studiarne i minerali e le stratigrafie attraverso le ultime tecnologie disponibili. Le orme non saranno toccate né sono previsti dei prelievi di roccia. In pratica è un test per gli ultimi ritrovati della tecnologia in questa materia.Oggetto di studi sarà a maggio, dal 17 al 24, anche il Pulo, la caratteristica dolina carsica a dieci chilometri da Altamura. Docenti e allievi della Univarsitaet fuer Bodenkultur Wien (Boku), l’Università di Scienze della terra di Vienna, saranno a Matera ed Altamura per degli studi di microclimatologia con un sistema di tele-rilevazione. Il Pulo di Altamura è stato scelto perché rientra nel Parco dell’Alta Murgia e perché, dal punto di vista tecnico, costituisce una «isola climatica al negativo», vale a dire un luogo che ha una profondità tale da consentire la rilevazioni di particolari condizioni di microclima.
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"Gazzetta del mezzogiorno" on line del 12 Aprile 2009