La scienza si «sposa» con l'archeologia in Puglia
Un gruppo di geologi di Ferrara ad Altamura per fare analisi con il georadar. Sotto osservazione la cava dei dinosauri e il microclima del Pulo
di ONOFRIO BRUNO
ALTAMURA - La Murgia si conferma una pagina di storia antica a cielo aperto. In questi giorni un’équipe di studiosi di Ferrara sta effettuando dei rilievi con il georadar sulla roccia affiorante nella cava delle orme dei dinosauri, mentre a maggio cattedratici dell’Università di Vienna effettueranno degli studi sul microclima nel Pulo. Con la scoperta delle orme di dinosauri ad Altamura il territorio murgiano si è rivelato per studiosi e scienziati uno straordinario libro aperto sulla paleogeografia dell’area mediterranea. Come affermano i paleontologi e gli ichnologi (studiosi di impronte) la scoperta della cava in contrada Pontrelli ad Altamura è la più importante e meglio conservata in Italia ed in Europa.Gli studi hanno accertato che sono presenti circa 25mila o 30mila impronte del Cretacico, precisamente del Santoniano, collocabili tra gli 83,5 e gli 85,8 milioni di anni fa. Un giacimento enorme. Sulla paleosuperficie sono presenti prevalentemente impronte di dinosauri erbivori «Ornitopodi», con orme tridattili, a tre dita. E per questa ragione il sito è inserito nella lista di pre-candidature dell’Unesco, l’organizzazione dell’Onu che tutela il patrimonio dell’umanità. Quest’anno ricorrono i dieci anni della scoperta. Però è chiusa al pubblico e non è fruibile. Anche gli studi sono interrotti. E le orme sono esposte alle intemperie atmosferiche.E’ quindi una novità che in questi giorni dei geologi di una società di Ferrara, autorizzati dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Puglia e sotto la supervisione del Museo archeologico, stiano effettuando degli studi sulle applicazioni del georadar. Le attività non riguardano la paleosuperficie bensì la roccia per studiarne i minerali e le stratigrafie attraverso le ultime tecnologie disponibili. Le orme non saranno toccate né sono previsti dei prelievi di roccia. In pratica è un test per gli ultimi ritrovati della tecnologia in questa materia.Oggetto di studi sarà a maggio, dal 17 al 24, anche il Pulo, la caratteristica dolina carsica a dieci chilometri da Altamura. Docenti e allievi della Univarsitaet fuer Bodenkultur Wien (Boku), l’Università di Scienze della terra di Vienna, saranno a Matera ed Altamura per degli studi di microclimatologia con un sistema di tele-rilevazione. Il Pulo di Altamura è stato scelto perché rientra nel Parco dell’Alta Murgia e perché, dal punto di vista tecnico, costituisce una «isola climatica al negativo», vale a dire un luogo che ha una profondità tale da consentire la rilevazioni di particolari condizioni di microclima.
__________________________________________"Gazzetta del mezzogiorno" on line del 12 Aprile 2009
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